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Cos’è L’acne?

L’acne volgare è una dermatosi infiammatoria delle unità pilosebacee e del tessuto perifollicolare a decorso cronico con riacutizzazioni.

Ogni complesso sebaceo è costituito da una ghiandola e un follicolo pilifero e non esiste una ghiandola sebacea senza follicolo pilifero e viceversa. Le ghiandole sebacee sono presenti su tutta la superficie corporea, eccetto il palmo della mano e la pianta del piede e la loro dimensione è variabile: è maggiore in regione centro-facciale, pre-sternale e interscapolare.

L’attività della ghiandola sebacea, abbondante alla nascita, diminuisce e rimane silente fino alla pubertà; poi aumenta bruscamente sotto stimolo ormonale che agisce anche sulle ghiandole sudoripare di tipo apocrino (ad es. le ghiandole ascellari).

chi e quando colpisce?

L’acne colpisce quasi l’80% degli adolescenti e dei giovani adulti di età compresa tra gli 11 ed i 30 anni e ha incidenza massima tra i 15 e i 20 anni per le femmine e tra i 17 e i 19 anni per i maschi. Questa differenza è legata al fatto che le donne maturano sessualmente prima.

Nella popolazione di 18 anni è presente nel 35% dei maschi e nel 40% delle femmine.

Poichè compare prevalentemente durante l’adolescenza ed è così frequente, essa è stata a lungo erroneamente considerata una “reazione fisiologica legata all’età”; dopo questo periodo tende a risolversi lentamente.

L’acne però si può osservare anche come prima manifestazione dopo i 30-40 anni ed esiste una categoria di affetti ad insorgenza più tardiva. Nella popolazione adulta le manifestazioni cliniche sono presenti nell’1% degli uomini e nel 5% delle donne. Qui rientrano anche i pazienti con acne che perdura oltre i 20-25 anni o con riaccensione di un’acne preesistente.

Nel nome di acne si comprendono anche alcuni quadri acneiformi rappresentati da:

l‘acne escoriata, che si accompagna a problemi psicologici,

l’acne tropicale, che insorge nell’adulto in sedi diverse da quelle tipiche dell’acne giovanile in rapporto al caldo e all’umidità intensi,

l’acne professionale (un esempio è la cloracne da diossina),

l’acne da farmaci (acne steroidea)

l‘acne meccanica che insorge negli adulti in rapporto a traumi ripetuti (come gli sfregamenti e la pressione). Nei soggetti femminili spesso è associata alla sindrome dell’ovaio policistico.

i fattori peggioranti sono:

il clima caldo-umido e l’eccessiva esposizione ai raggi solari, lo stress, il periodo pre-mestruale, farmaci quali la vitamina B12, la vitamina D, gli steroidi, i barbiturici, i triciclici e gli antitubercolari. Anche alcuni cosmetici peggiorano l’acne perché sono comedogeni.

dove si localizza e come

L’acne è una malattia polimorfa che si localizza nel 99% dei casi al volto (fronte, guance, mento, zona periorale), nel 60% al dorso (spalle) e nel 15% al torace (regione pre-sternale).

Le manifestazioni cliniche possono essere flogistiche e non flogistiche e sono rappresentate dalla presenza contemporanea o in fasi successive di comedoni, papule, pustole, noduli, cisti, pseudocisti in varie combinazioni con esiti talvolta cicatriziali.

Le lesioni non flogistiche dell’acne volgare sono i comedoni. Quando essi sono aperti vengono comunemente definiti “punti neri” e sono dovuti a deposito di melanina, mentre quando sono parzialmente aperti o chiusi sono chiamati “punti bianchi”. La formazione di un comedone è dovuta alla dilatazione dell’infundibulo follicolare per l’accumulo di cellule cheratinizzate contenenti melanina.
Le lesioni flogistiche possono essere superficiali o profonde e derivano per lo più da comedoni chiusi preesistenti. Le lesioni superficiali sono costituite da papule e pustole mentre quelle più profonde si presentano come pustole incassate, noduli e cisti.

I vari tipi di lesione possono sovrapporsi e coesistere nello stesso individuo anche se qualche volta una di esse predomina sulle altre, possono coinvolgere una superficie più o meno estesa ed i noduli possono essere particolarmente profondi pur mostrandosi in superficie di piccole dimensioni.

L’acne viene classificata clinicamente in:

lieve (comedonica, papulo-pustolosa),

moderata (papulo-pustolosa, nodulare)

grave (nodulare grave o conglobata) sulla base del tipo di lesione predominante e sulla gravità delle lesioni.

Quando il processo infiammatorio ingloba tutte le lesioni si parla di una grave forma di acne, l’acne conglobata.

Le lesioni infiammatorie più profonde danno spesso esiti cicatriziali, i quali possono presentarsi come chiazze atrofiche (depresse) o ipertrofiche. Più raramente si formano dei cheloidi, localizzati in prevalenza a livello del tronco o della nuca.

attenzione ai fattori psicologici

Molto importanti sono i fattori psicologici nell’indurre o nell’aggravare l’acne.
Nell’adolescenza gli stimoli emozionali altererebbero l’equilibrio all’interno del sistema ipotalamo-ipofisi-surrene e dell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi con la liberazione di ormoni attivi, capaci di stimolare la ghiandola sebacea. L’immunità cellulare e umorale, entrambe coinvolte nella patogenesi, sembrano risentire dell’esposizione a stress.
L’acne ha un notevole impatto sulla qualità di vita dei pazienti, potendo determinare profondo imbarazzo, disagio e depressione e a volte anche un basso rendimento scolastico.

L’entità di tali problematiche non sempre è direttamente correlata con la gravità del quadro clinico: infatti, anche un’acne lieve-moderata può rappresentare un problema significativo per alcuni pazienti, peggiorando la loro qualità di vita ed i loro rapporti sociali.

Per questo bisogna intervenire per evitare sia gli esiti cicatriziali sia le cicatrici “psicologiche”.

Come curare l’acne

Si consiglia innanzitutto di consultare un medico dermatologo per un’ anamnesi personalizzata, perché ad ogni specifica forma di acne corrisponde un trattamento che prevede l’utilizzo di farmaci topici e sistemici di prima e di seconda scelta in combinazione tra di loro.

La terapia dell’acne mira a correggere l’alterata cheratinizzazione follicolare, a diminuire l’attività della ghiandola sebacea e della popolazione batterica, e a ridurre l’effetto infiammatorio.

Farmaci ad uso topico sono l’acido retinoico (tretinoina), il benzoilperossido, l’acido azelaico e antibiotici quali l’eritromicina o la clindamicina. Per os vengono impiegati antibiotici (minociclina, doxiciclina, tetraciclina, eritromicina, josamicina), ormoni e isotretinoina.

Nel trattamento degli esiti cicatriziali risultano utili l’uso di laser dermochirurgici e di peeling che possono rimodellare le cicatrici con un apprezzabile risultato estetico per i pazienti.